Intervista a Masashi Kishimoto: presto rivelerà il volto di Kakashi!

E’ dalla sua prima apparizione che l’intero mondo si chiede quale volto si celi sotto quella tanto enigmatica quanto affascinante maschera. In breve tempo Kakashi Hatake è diventato il beniamino di milioni e milioni di ragazzi, padroneggiando le varie classifiche dei personaggi più amati del manga surclassando il protagonista stesso.
A distanza di svariati anni Masashi Kishimoto pare abbia mostrato la volontà di mostrare al mondo intero il volto del Jonin.
Altre informazioni in merito, assieme ad interessanti chicche sul lavoro che impiega ogni settimana per realizzare il capitolo, sono riportate nell’esclusiva intervista rilasciata con la Viz Weekly Shonen Jump che vi proponiamo qui di seguito! Buona lettura!

Come ci si sente ad essere il creatore di uno dei manga più popolari del mondo?

Beh, non ho mai avvertito tutta questa popolarità. Raramente esco perché lavoro incessantemente alla serie, perciò non è qualcosa che noto. Sento più come se non avesse niente a che fare con me.

E quando vai ad eventi come Jump Festa?

Si, quando vado a certi eventi, un po’ la sento. E ho ricevuto mail da fan di tutto il mondo nelle rispettive lingue. Questo me la fa percepire un po’, ma dentro di me non sento che la serie sia così popolare.

Se potessi tornare indietro a quando l’hai iniziata e darti qualche consiglio, quali sarebbero?

Qualcosa del tipo “Hey, metti più idee che potresti sviluppare in seguito. Altrimenti ti troverai nei guai.” Qualcosa del genere. (ride)

Come fai a conciliare la famiglia col pesante programma di serializzazione?

La famiglia è molto importante per me. Voglio passare i giorni speciali come il compleanno e il natale con loro, ma disegnare manga prende così tanto tempo che di solito passo le notti nel mio studio. Gli altri autori di manga si prendono molti aiuti una volta diventati popolari, ma quelli di Shonen Jump preferiscono fare la maggior parte del lavoro da soli e lo stesso vale per me. Quindi la mia famiglia è leggermente sacrificata quando sono impegnato col lavoro. Sono un po’ preoccupato che i miei figli possano ribellarsi per questo. (ride)

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